Le supermamme che vanno in vacanza sentono dentro di loro un misto di sentimenti che vanno dal desiderio di essere finalmente rilassate (e poi lo saranno davvero sempre?) cullate da onde diverse o rinfrescate da verdi paesaggi, all’ansia di non aver ancora preparato le valigie, alla stanchezza per dover correre da una parte all’altra della casa con mutande, costumi, scarponi, cercando di mettere le cose giuste al posto giusto, soprattutto se in casa ci sono 40 gradi umidi.
Diverse sono le supermamme e diversi i preparativi: alcune iniziano anche 15 giorni prima mettendo in valigia le cose ordinatamente man mano che se ne ricordano, le hanno stirate e preparate. Altre invece preparano liste scritte e procedono tagliando con la matita i vari oggetti come in un rito liberatorio. Altre ancora invece riempiono il baule della macchina mettendo le cose più o meno alla rinfusa, non solo in valigie, ma anche in sacchetti sparsi (cosa che altre supermamme non tollerano). Altre supermamme ancora odiano a tal punto fare le valigie che si riducono al dopo cena della sera prima di partire, in un atteggiamento che innervosisce tutta la famiglia, e fa volare insulti ( e spesso, poi, sono costrette a fare inversione a u proprio all’imbocco dell’autostrada perché si sono ricordate di essersi dimenticate qualcosa).
Una cosa è certa: le valigie delle supermamme sono sempre le ultime ad essere preparate, nella stanchezza, il sudore e la non capacità di capire cosa portare per sé. Talvolta questo stato di prostrazione le porta a pensare che era meglio non partire.
Salvo poi ricredersi una volta annusata l’aria salmastra, l’odore dei pini, sentito il shi shi delle cicale, lo scampanellio delle mucche…
Una pausa da tutto alle supermamme fa bene, ma ogni volta se ne devono riconvincere.
Diverse sono le supermamme e diversi i preparativi: alcune iniziano anche 15 giorni prima mettendo in valigia le cose ordinatamente man mano che se ne ricordano, le hanno stirate e preparate. Altre invece preparano liste scritte e procedono tagliando con la matita i vari oggetti come in un rito liberatorio. Altre ancora invece riempiono il baule della macchina mettendo le cose più o meno alla rinfusa, non solo in valigie, ma anche in sacchetti sparsi (cosa che altre supermamme non tollerano). Altre supermamme ancora odiano a tal punto fare le valigie che si riducono al dopo cena della sera prima di partire, in un atteggiamento che innervosisce tutta la famiglia, e fa volare insulti ( e spesso, poi, sono costrette a fare inversione a u proprio all’imbocco dell’autostrada perché si sono ricordate di essersi dimenticate qualcosa).
Una cosa è certa: le valigie delle supermamme sono sempre le ultime ad essere preparate, nella stanchezza, il sudore e la non capacità di capire cosa portare per sé. Talvolta questo stato di prostrazione le porta a pensare che era meglio non partire.
Salvo poi ricredersi una volta annusata l’aria salmastra, l’odore dei pini, sentito il shi shi delle cicale, lo scampanellio delle mucche…
Una pausa da tutto alle supermamme fa bene, ma ogni volta se ne devono riconvincere.
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