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Visualizzazione dei post da agosto, 2010

Alta quota

Come stambecchi saltellanti o pesanti marmotte affaticate, durante le gite montanare le supermamme si inerpicano su sentieri anticipate nei loro passi da cuccioli trotterellanti per cui la fatica non sembra esistere. Salgono prima in macchina e già lasciano alle spalle un po’ di civiltà; fermano l’auto ad un punto e iniziano a proseguire a piedi, con bastoncini in mano e sulle spalle zaino, provviste, indumenti da aggiungere a strati, acqua e cioccolata per i momenti di calo zuccheri. L’aria è sempre più fresca e frizzante; l’auto, ultimo barlume di modernità, sempre più lontana. I pensieri di una supermamma civilizzata e abituata alla città si affollano di imprevisti possibili, ferite e dissenterie improvvise, ma le gambe continuano ad avanzare su quelle praterie a duemila metri come da secoli e millenni le gambe delle supermamme dell’umanità. Pensano ai pericoli nascosti lassù per la propria prole, ma i bambini corrono sempre più avanti inseguendo marmotte fischianti, cercando fossil

Sopravvivenza (istinto di)

Perdere il marito in due e due quattro, all’inizio dell’estate, con una figlia da mantenere all’università. Avere paura del risultato di un esame all’inizio dell’estate, proprio quando ci si voleva rilassare. Lasciare andare dopo mesi di sofferenza il proprio anziano genitore, e cercare di continuare l’estate, riappropriandosi della vita in cerca di serenità. Dover correre in soccorso alla propria sorella più vecchia in ospedale per un attacco, dall’altra parte dell’Italia. Non riuscire a progettare la vacanza, nemmeno una settimana perché il proprio caro è da accudire, anche solo con il pensiero, visto che è lì inerte, con un fiore in un vaso. Perdere improvvisamente il proprio fragile fratello, proprio nell’ultima settimana di vacanza al mare. Tutte le supermamme conoscono la vita, la pensano, hanno anche vissuto momenti di dolore, di attesa di tempo fermato. Per cui non sarà egoismo, né superficialità, né insensibilità, quel loro assaporarsi ogni momento in cui l’estate potrà offrir

Tipe da spiaggia

Sotto il sole, nelle pose più disparate, il villeggiante distratto potrebbe scorgere corpi di donna diversi e uguali intenti al relax, alla tintarella, alla lettura, alla vita di mare. L’occhio attento e osservatore invece, dietro quell’apparente futilità scorge diverse tipologie di donna e di supermamma. Da quella più anziana, appollaiata sul suo sgabello, con bermuda e maglietta da nonna sprint, in vacanza con figlia e nipoti. Indossa grossi occhiali da sole e si protegge gli occhi preoccupata che vento o sabbia rovinino la recente operazione di cataratta. Eppure sorride con apertura di cuore e denti al piccolo nipote che, con la ciambella multicolor addosso, le mostra le prodezze tra le onde. Un’altra invece, ben più giovane, con natiche perfette incorniciate in un succinto bikini, sembrerebbe non avere niente a che fare con cure e pensieri da supermamma. Eppure accanto a sé gioca un cucciolo protetto da crema, bandana, nutrito a banana, più sana di patatine o gelati confezionati; e

Nonne e supermamme lontane

Certe donne di una volta vivono una vita intensa e piena: diventano supermamme giovanissime, sostengono diverse gravidanze, organizzano, cuciono, tagliano, inventano, cucinano con maestria, badano a figli, casa, giardino, gente che gira per casa, marito d’altri tempi, lavano, stirano, raccontano, affrontano i diversi tsunami della loro esistenza con forza e coraggio vacillando appena… Anche la vecchiaia che avanza non le scompone, o le muta lentamente e la loro forza le aiuta. Fino a che un giorno qualcosa si inceppa. La memoria le tradisce o, peggio, la loro mente galoppa lucida mentre occhi o orecchie o mani o gambe diventano nemici, ostacoli, e non riescono più a fare ed essere quello che prima facevano o erano. I figli e i nipoti, indaffarati, intrappolati nei ritmi della società civile, difficilmente riescono da soli ad essere d’aiuto a quelle supermamme nonnine che si stanno trasformando. Così intervengono eserciti di supermamme in carovane dall’est disseminate nei paesi d’Europ

Coraggio e paura

Come fanno le supermamme ad essere diventate grandi, a non sentire nel bosco i rumori della notte, a non temere di avere come unica luce quella flebile della luna tra gli scuri rami, a non immaginare gufi, cinghiali, volpi, pronti ad uscire delle fronde con lunghe ombre e a riversarsi improvvisamente sulla pista ciclabile? Come fanno a continuare a pedalare incitando al canto e alla tranquillità i loro cuccioli impauriti o terrorizzati rassicurandoli che tra breve si sarà arrivati a casa? Il mistero di questo coraggio è racchiuso in atavici respiri che tengono lontano l’animo bambino pronto a lasciarsi trasportare da fantasie di orrori notturni e imbracciano la strada degli adulti pronti ad affrontare tutto. Ma sarà poi vero?