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Visualizzazione dei post da settembre, 2011

La prima volta

In questo capitolo del grande manuale sulle supermamme non si tratterà del mitico mitizzato mito del primo approccio amoroso-sessuale delle suddette, ma di un altro passaggio significativo della loro esistenza non meno coinvolgente e sconvolgente. Si tratta della prima volta che le supermamme fanno “bagagli e burattini” (per lavoro, per divertimento, per prova, per curiosità...) e partono, da sole. Da sole? Il concetto stesso appare strano e impossibile. Be’, certo, il pensiero correrà chissà quante volte ai loro frugoletti e al compagno di vita a casa, e quindi sole davvero non lo saranno mai, ma questa volta in viaggio saranno proprio senza di loro, senza quella porzione di famiglia che è più dentro che fuori di sé. Nei preparativi per l’evento le supermamme cercano di non sentire troppo quelle diverse vocine interiori che le spingono ora a sentirsi in colpa, ora a gioire per l’inaspettata occasione, ora ad avere paura che succeda qualcosa (le supermamme che temono l’aereo, poi, n

Bob e il profumo del pomeriggio

Tutte le volte che le supermamme andando al lavoro incappano in un riccio spiaccicato sull'asfalto non possono fare a meno di pensare alla puntata in cui Bob aggiustatutto costruisce un sottopassaggio per la famiglia dei ricci che devono attraversare la strada. E' un mito Bob! Aggiusta e sistema ogni cosa e soprattutto catalizza l'attenzione dei più piccoli con dolcezza. Così le supermamme pensano ai pomeriggi in cui quello era l'appuntamento gioioso (questo tipo di magia è stato annientato dall'arrivo del digitale terrestre che rende tutto così banalmente e stupidamente disponibile), in cui i propri cuccioli si entusiasmavano per le avventure di un omino di pongo e i suoi fantastici amici, o nello scegliere il documentario da vedere a geo e geo, in cui il latte e ovomaltina iniepidito lasciava adorabili baffetti bianchi sulle labbra, e i pezzetti di lego sparsi sul tappeto sarebbero diventati la sera noiosissimi da riporre nella scatola. Sarà perchè si idealizz

in una carezza

Passando la sera o la notte nella camera dei cuccioli, un istante prima di stendersi nel proprio letto e spegnere l'energia, le supermamme passano una carezza lenta e leggera sulle teste dei loro bambini. Li vedono lì indifesi e forti, addormentati sognanti, più o meno cresciuti eppure identici a quando erano in culla, con gli stessi lineamenti rilassati, i capelli ancor più soffici, le ciglia lunghe a disegnare profili. E vorrebbero dire tante cose, vorrebbero pacificare tutte le tensioni della giornata, spiegare tutte le cose non dette, soffermarsi ora su quello che per impegni o stanchezza o fretta era stato tralasciato... E con quella carezza vorrebbero dire più o meno così: "ti voglio un bene che non si può dire; scusa se mi sono arrabbiata perchè le divisioni a due cifre non ti entravano in testa; scusa se in quel momento non ho capito che bastava ascoltarti un attimo; se non ho prestato attenzione ai tuoi capricci con cui mi volevi dire qualcosa; perdonami se non son

In ricerca

A volte le supermamme desidererebbero metterci una croce sopra, ripartire da zero, buttare via tutte le boccette, i granulini, le prescrizioni, le pastigliette, i medicinali allopatici, omeopatici, fitoterapici, i rimedi della nonna, della zia e della prozia, le tisane, gli infusi,…e trovare davvero quel che fa per sé. Certe e grate del fatto che la “medicina tradizionale” magari davvero ha salvato loro la vita, si rendono però conto che non le ha però mai capite davvero fino in fondo, non si è presa cura di loro come desidererebbero, quasi prese in braccio, confortate, ascoltate, curate. Ma neppure semi di pompelmo, scrocchiature di collo, riflessologie, magnetoterapie, fiori di Bach, raddrizzamenti di colonna con strane pistoline gommate, acque energizzate, ionizzate, probiotici e prebiotici, aloe, guaranà, acai, radici, oli essenziali (…e molto altro ancora) hanno la capacità di sortire il medesimo effetto. Forse bisogna accontentarsi o trovare il rimedio giusto? Per questo le super

Considerazioni inaspettate dal diario di una supermamma

Certo che le supermamme che hanno vinto una vacanza pagata in un bio-hotel dell’Alto Adige grazie ad un concorso di disegno vinto da una propria creatura sono davvero fortunate. Vuoi mettere la soddisfazione? Si può provare ad immaginare cosa possa succedere quando un’evenienza del genere si realizza. Arrivando da una pianura straordinariamente calda e afosa in un paesaggio luminoso, verde, isolato e rilassante, anche al primo sguardo le aspettative non possono che essere altissime. Osservando sin dal viottolo quel castelletto bianco costruito con bioedilizia e incastonato come una pietra preziosa in quel contesto le aspettative si rinforzano. Eppure entrando in quel silenzioso hotel nel primo pomeriggio (come entrare in una grande città la domenica), e osservando i due unici ospiti già visibili, che si scopriranno poi senza dubbio particolari, un leggero senso di inquietudine le pervade: i due ospiti parlano senza emettere suoni, sorseggiano acqua lentamente e indossano calzini al