Quando Proust teorizzò l'idea della madeleine, nella sua genialità non pensava certo al profumo di un borotalco felce azzurra e alle sue potenzialità.
E non sapeva neppure che in un banale pomeriggio d'inverno, al catino di un salone di una parrucchiera, quella nuvola di borotalco messo per sfilare i guanti di lattice potesse far riaffiorare dal profondo delle atmosfere e delle sensazioni che sembravano sopite.
Eppure ogni supermamma ha il suo borotalco, la sua madeleine, capace di riportarla all'irripetibile momento in cui aspettavano il loro cucciolo.
In verità quel profumo, quell'odore o quel gusto che ora paiono quasi romantici potevano essere la causa di una corsa sulla tazza del wc a vomitare.
Ma ora, che qualche mese o anno le separa da quei giorni strani, la nausea è solo un sottofondo lontano e prevale il ricordo di quell'indescrivibile sensazione di nuovo, di potenza, di futuro che non sarebbe ritornata più. In quei giorni, di cui rammentano persino l'odore dell'aria, tutto era concentrato: i pensieri, il respiro, lo spazio e la speranza. Solo le supermamme possono sapere cosa è quel tuffo inconsapevole che le farà perdere per sempre, quel misto di paura e desiderio che i giorni passino, la voglia e il timore di scoprire e andare avanti.
Vorrebbero riviverlo mille volte, ma con l'innocenza della prima volta, e sanno che non è possibile.
Ora il tempo è un altro.
Le supermamme si chiedono se tutti quei loro pensieri vergini di buon auspicio per l'avvenire, avvolti in una nuvola profumata, valgano ancora.
E anche questa è una loro speranza.
E non sapeva neppure che in un banale pomeriggio d'inverno, al catino di un salone di una parrucchiera, quella nuvola di borotalco messo per sfilare i guanti di lattice potesse far riaffiorare dal profondo delle atmosfere e delle sensazioni che sembravano sopite.
Eppure ogni supermamma ha il suo borotalco, la sua madeleine, capace di riportarla all'irripetibile momento in cui aspettavano il loro cucciolo.
In verità quel profumo, quell'odore o quel gusto che ora paiono quasi romantici potevano essere la causa di una corsa sulla tazza del wc a vomitare.
Ma ora, che qualche mese o anno le separa da quei giorni strani, la nausea è solo un sottofondo lontano e prevale il ricordo di quell'indescrivibile sensazione di nuovo, di potenza, di futuro che non sarebbe ritornata più. In quei giorni, di cui rammentano persino l'odore dell'aria, tutto era concentrato: i pensieri, il respiro, lo spazio e la speranza. Solo le supermamme possono sapere cosa è quel tuffo inconsapevole che le farà perdere per sempre, quel misto di paura e desiderio che i giorni passino, la voglia e il timore di scoprire e andare avanti.
Vorrebbero riviverlo mille volte, ma con l'innocenza della prima volta, e sanno che non è possibile.
Ora il tempo è un altro.
Le supermamme si chiedono se tutti quei loro pensieri vergini di buon auspicio per l'avvenire, avvolti in una nuvola profumata, valgano ancora.
E anche questa è una loro speranza.
Sei sempre unica e meravigliosa. Ti voglio bene! Chiara
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