Scendendo dal costo di Asiago, correndo verso l'ikea, scivolando lungo le colline marchigiane che portano dal Conero al mare, aspettandosi di vedere quel mare dietro alla prossima curva incastonato tra campi di grano appena arato, inerpicandosi per tornanti di montagna senza catene nè gomme termiche sotto una neve tanto magica quanto capace di impaurire, sfrecciando in un rettilineo anonimo autostradale reso umano solo da cespugli di oleandri o boschetti di eucalipti, attraversando morbidamente il centro dell'Italia chiedendosi se ci sia poi una terra più ricca e varia della loro, chiedendosi se quel brullo le affascina o le inquieta, desiderando che quel tunnel non sia così lungo, assaporando la magia di verdi distese riposanti... viaggiando insomma, le supermamme assieme agli altri abitanti dell'abitacolo ascoltano musica.
Per passare il tempo, per cantare assieme, per sottolienare indelebilmente quello o quell'altro momento, quello o quell'altro paesaggio(si veda ad esempio l'equazione "mi permetta un morsettino" = "Bagno il Cucale" di Marcelli).
Eppure quelle musiche di accompagnamento salvate in diversi formati sono diverse anche nell'anima. Si passa infatti da assurde ninna nanne della tradizione popolare che lontanissimi parenti ritengono giusto regalare alla nascita e che risultano essere improponibili nei testi e nel gracchiare acuto della cantante, alle dolci e monotone canzoncine della pimpa. Si rispolvera poi il proprio passato alla ricerca di un'infanzia felice da riproporre attraverso fiori che si trasformano in tavoli, tartarughe e tartarughi, sigle di robot ormai ridicoli e di altri cartoni che mostrano i loro anni (non si è mai riflettuto abbastanza sul verso "barbamamma è tutta nera come una rosa nera"...!). Si passa dunque all'inossidabile zecchino d'oro che mette d'accordo grandi e piccini, che per l'enorme produzione salva i viaggi più lunghi, che permette di fare excursus lungo anni di storia musicale, che ora emoziona (le canzoni più moderne), ora intristisce (quelle russe), ora rallegra (il coccodrillo), ora indispettisce (fammi crescere i denti davanti),ora fa ridere a crepapelle (il passerotto che ruba il bottone... ma chi l'ha scritta?). Si cresce e Sanremo diventa il più gettonato, non tutte le canzoni piacciono a tutti, ma unisce cantarle. Poi i gusti si differenziano, le canzoni dei vari cd si saltano a seconda delle richieste, il pop di shakira rischia di uscire dalle orecchie assieme ad un renga d'annata che assieme a jarabe de palo non si riesce più a sentire.
Talvolta i classici come mozart e i beatles riappacificano le famiglie, altre volte i negramaro o jovanotti possono dividerle.
Di certo le supermamme si chiedono se non hanno creato dei mostri sentendosi cantare a squarciagola assieme alle proprie creature l'ultimo e definitivo cd di fossati!
(... e comunque non si poteva non postare oggi: capita ogni quattro anni!)
Per passare il tempo, per cantare assieme, per sottolienare indelebilmente quello o quell'altro momento, quello o quell'altro paesaggio(si veda ad esempio l'equazione "mi permetta un morsettino" = "Bagno il Cucale" di Marcelli).
Eppure quelle musiche di accompagnamento salvate in diversi formati sono diverse anche nell'anima. Si passa infatti da assurde ninna nanne della tradizione popolare che lontanissimi parenti ritengono giusto regalare alla nascita e che risultano essere improponibili nei testi e nel gracchiare acuto della cantante, alle dolci e monotone canzoncine della pimpa. Si rispolvera poi il proprio passato alla ricerca di un'infanzia felice da riproporre attraverso fiori che si trasformano in tavoli, tartarughe e tartarughi, sigle di robot ormai ridicoli e di altri cartoni che mostrano i loro anni (non si è mai riflettuto abbastanza sul verso "barbamamma è tutta nera come una rosa nera"...!). Si passa dunque all'inossidabile zecchino d'oro che mette d'accordo grandi e piccini, che per l'enorme produzione salva i viaggi più lunghi, che permette di fare excursus lungo anni di storia musicale, che ora emoziona (le canzoni più moderne), ora intristisce (quelle russe), ora rallegra (il coccodrillo), ora indispettisce (fammi crescere i denti davanti),ora fa ridere a crepapelle (il passerotto che ruba il bottone... ma chi l'ha scritta?). Si cresce e Sanremo diventa il più gettonato, non tutte le canzoni piacciono a tutti, ma unisce cantarle. Poi i gusti si differenziano, le canzoni dei vari cd si saltano a seconda delle richieste, il pop di shakira rischia di uscire dalle orecchie assieme ad un renga d'annata che assieme a jarabe de palo non si riesce più a sentire.
Talvolta i classici come mozart e i beatles riappacificano le famiglie, altre volte i negramaro o jovanotti possono dividerle.
Di certo le supermamme si chiedono se non hanno creato dei mostri sentendosi cantare a squarciagola assieme alle proprie creature l'ultimo e definitivo cd di fossati!
(... e comunque non si poteva non postare oggi: capita ogni quattro anni!)
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