Le supermamme dei nostri giorni conducono un'esistenza per certi versi molto diversa da quelle delle loro antecedenti di trenta, quaranta o cinquant'anni fa.
Supermamme erano e supermamme sono, eppure le differenze non mancano a tutti i livelli. Uno per tutti: il lavoro. Difficile infatti che una donna fosse mamma e lavoratrice al tempo stesso, difficile che fosse naturale uscire di casa per procacciare cibo, difficile essere autonome economicamente e mentalmente... non sarà questa la sede per approfondire o giudicare o considerare i pro e i contro, le difficoltà e i privilegi, i sogni e le delusioni di ciascuna delle condizioni esistenziali.
Ma di certo si potrà notare che quando un gruppetto di supermamme nei nostri giorni si ritrova ad esempio ad una serata di presentazione di prodotti per la cura di corpo-cute-casa, accade qualcosa di universale. Tra sole donne si annusa, si commenta, si spalma, si chiacchiera, si ride e ci si confessa, si è un po' piccantine e un po' sagge, si ascolta e si parla, si fanno conti mentali, si assaggiano dolcetti preparati dalla padrona di casa, si fa un po' più tardi la sera, si coglie quell'occasione di casalingo marketing per essere un po' più rilassate, in compagnia, divertite.
E se negli anni Sessanta poteva essere solo quella per le supermamme l'opportunità di uscire di casa, ora, che di occasioni ce ne sono anche troppe e che talvolta l'unico desiderio sarebbe sprofondare in una poltrona accogliente e chiudere con il mondo, quell'uscita è comunque una nuvola di fantasia, allegria e convivialità. E quando assonnate e sbadiglianti le supermamme rientrano a casa, anche senza abitini di lana color pastello, cinturine in vita, perle e capelli cotonati, si sentono benissimo dopo aver vissuto la speciale atmosfera di quegli anni Sessanta rivisitati.
Supermamme erano e supermamme sono, eppure le differenze non mancano a tutti i livelli. Uno per tutti: il lavoro. Difficile infatti che una donna fosse mamma e lavoratrice al tempo stesso, difficile che fosse naturale uscire di casa per procacciare cibo, difficile essere autonome economicamente e mentalmente... non sarà questa la sede per approfondire o giudicare o considerare i pro e i contro, le difficoltà e i privilegi, i sogni e le delusioni di ciascuna delle condizioni esistenziali.
Ma di certo si potrà notare che quando un gruppetto di supermamme nei nostri giorni si ritrova ad esempio ad una serata di presentazione di prodotti per la cura di corpo-cute-casa, accade qualcosa di universale. Tra sole donne si annusa, si commenta, si spalma, si chiacchiera, si ride e ci si confessa, si è un po' piccantine e un po' sagge, si ascolta e si parla, si fanno conti mentali, si assaggiano dolcetti preparati dalla padrona di casa, si fa un po' più tardi la sera, si coglie quell'occasione di casalingo marketing per essere un po' più rilassate, in compagnia, divertite.
E se negli anni Sessanta poteva essere solo quella per le supermamme l'opportunità di uscire di casa, ora, che di occasioni ce ne sono anche troppe e che talvolta l'unico desiderio sarebbe sprofondare in una poltrona accogliente e chiudere con il mondo, quell'uscita è comunque una nuvola di fantasia, allegria e convivialità. E quando assonnate e sbadiglianti le supermamme rientrano a casa, anche senza abitini di lana color pastello, cinturine in vita, perle e capelli cotonati, si sentono benissimo dopo aver vissuto la speciale atmosfera di quegli anni Sessanta rivisitati.
Ho capito, eh! Vuoi dire che gli inviti a casa mia hanno un'aria un po' retrò...la prossima volta cercherò di essere più moderna! ;)
RispondiEliminaciao pennabianca, sei riuscita a commentare finalmente! se sei tu almeno... cmq i tuoi inviti sono perfetti come quelli delle supermamme dei Sixties ; )
RispondiEliminacomputer nuovo, vita nuova!
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