Camminando distrattamente e di fretta per vie cittadine, immemori che è quasi estate suonata, le supermamme vengono investite da quel profumo di gelsomino che non ricordavano più. E che non sentivano da almeno 12 mesi.
Però, unito al sentimento di succosa gioia che quel bianco minuscolo fiorellino è in grado di sprigionare, ne nasce un altro, di insoddisfazione e di malinconia.
Perché l'anno scorso avevano tentato di rianimare il quasi ventenne gelsomino del loro terrazzo con una drastica e improvvisata potatura e in marzo si erano pure inorgoglite vedendo quei ciuffetti floridi e verdi dai rugosi rami che sembravano secchi. Ma ora, non sanno se per la complicità di una primavera che ha deciso di passare la mano, oltre a quel verde non è apparso neppure un fiorellino. E nessun conseguente profumo speciale nell'aria a invadere seppure per un breve tempo tutta la casa.
E perché quel vecchio gelsomino ha fatto da sfondo a molte foto che hanno immortalato via via: dentini spuntati da sotto in aperti sorrisi, bambine con codine e profili da mangiare che annaffiano pianticelle, serate in 75cmq. di terrazzo pur di godere la prima serata calda e qualche lume di candela a cercare di creare atmosfera, pianti di supermamme che si celavano agli occhi delle proprie creature nei momenti in cui pensavano di non farcela.
Così le supermamme ripensano a un haiku giapponese che recita così':
Fiorisce il mandorlo
come quando a potarlo
c'era mio padre
e vorrebbero dedicare un haiku al loro triste gelsomino che, anziché continuare a fiorire, ignaro delle vicende umane, accompagna senza fiori una strana primavera, che segue un lungo e piovoso inverno e sembra essere solidale con le anime un po' sconcertate e smarrite di questi strani tempi.
E le supermamme non sanno se aspettare altri dodici mesi e sperare che fiorisca o decidere che è ora di cambiare e darci un taglio.
Però, unito al sentimento di succosa gioia che quel bianco minuscolo fiorellino è in grado di sprigionare, ne nasce un altro, di insoddisfazione e di malinconia.
Perché l'anno scorso avevano tentato di rianimare il quasi ventenne gelsomino del loro terrazzo con una drastica e improvvisata potatura e in marzo si erano pure inorgoglite vedendo quei ciuffetti floridi e verdi dai rugosi rami che sembravano secchi. Ma ora, non sanno se per la complicità di una primavera che ha deciso di passare la mano, oltre a quel verde non è apparso neppure un fiorellino. E nessun conseguente profumo speciale nell'aria a invadere seppure per un breve tempo tutta la casa.
E perché quel vecchio gelsomino ha fatto da sfondo a molte foto che hanno immortalato via via: dentini spuntati da sotto in aperti sorrisi, bambine con codine e profili da mangiare che annaffiano pianticelle, serate in 75cmq. di terrazzo pur di godere la prima serata calda e qualche lume di candela a cercare di creare atmosfera, pianti di supermamme che si celavano agli occhi delle proprie creature nei momenti in cui pensavano di non farcela.
Così le supermamme ripensano a un haiku giapponese che recita così':
Fiorisce il mandorlo
come quando a potarlo
c'era mio padre
e vorrebbero dedicare un haiku al loro triste gelsomino che, anziché continuare a fiorire, ignaro delle vicende umane, accompagna senza fiori una strana primavera, che segue un lungo e piovoso inverno e sembra essere solidale con le anime un po' sconcertate e smarrite di questi strani tempi.
E le supermamme non sanno se aspettare altri dodici mesi e sperare che fiorisca o decidere che è ora di cambiare e darci un taglio.
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