Quando da ragazze sentivano che alla Madonna "una spada trafiggerà l'anima" ascoltavano e già ne rimanevano turbate, immaginando quello squarcio nell'intimo profondo, ma non sentendolo dentro.
Da quando sono divenute madri quella profezia se la ritrovano un po' su di sé. E quello squarcio, piccolo o grande che sia, si materializzerà via via nelle diverse circostanze della vita, profondo e celato, mostrato a tratti solo da quella inconfondibile profondità di sguardo che solo le supermamme hanno.
A tratti.
Mentre cullano il piccolino per farlo addormentare, e la sua neonata manina le percorre avanti e indietro sul petto a cercare consolazione e protezione, e in quella indicibile gioia misto anche il desiderio interrogativo di poterla offrire sempre, quella protezione.
Mentre sgridano anche ragionevolmente i propri figli, ma usando le parole o i toni o gli esempi meno adatti: se ne accorgono, non sanno già più come rimediare, e sanno già che quelle parole saranno forse inutili, dette così.
Mentre qualcuno fa loro una diagnosi, esprime un giudizio categorico, sputa sentenze avvelenate sulle proprie creature e loro vorrebbero fare da scudo, ma non è né giusto né possibile.
Mentre vedono le loro figlie crescere come germogli, con il nerbo e la linfa che le percorre, e sentono di volere essere loro discretamente accanto, e concretizzano che pochi saranno i mesi o gli anni prima che spicchino il volo e tutto cambi ancora.
Mentre ricevono sotto la porta del bagno un foglietto con scritto "help me" come richiesta di un aiuto apparentemente banale (un compito non finito, la sensazione di non capire un paragrafo, la paura di non farcela...), ma che nasconde un bisogno di aiuto profondo, un senso di inadeguatezza che vorrebbero colmare, ma che a volte è il loro; un domandarsi "perché" di fronte a molte cose dell'esistenza a cui non sanno dare risposta.
Così, chiuse nel bagno ad asciugarsi, con quel biglietto tra le mani, le supermamme ripensano a quella spada e a quella Donna e si ricordano che custodiva tutto dentro di sé, con forza e abbandono.
E, uscite di là, non fanno altro che abbracciare, e rincuorare, come possono. Essendoci.
Da quando sono divenute madri quella profezia se la ritrovano un po' su di sé. E quello squarcio, piccolo o grande che sia, si materializzerà via via nelle diverse circostanze della vita, profondo e celato, mostrato a tratti solo da quella inconfondibile profondità di sguardo che solo le supermamme hanno.
A tratti.
Mentre cullano il piccolino per farlo addormentare, e la sua neonata manina le percorre avanti e indietro sul petto a cercare consolazione e protezione, e in quella indicibile gioia misto anche il desiderio interrogativo di poterla offrire sempre, quella protezione.
Mentre sgridano anche ragionevolmente i propri figli, ma usando le parole o i toni o gli esempi meno adatti: se ne accorgono, non sanno già più come rimediare, e sanno già che quelle parole saranno forse inutili, dette così.
Mentre qualcuno fa loro una diagnosi, esprime un giudizio categorico, sputa sentenze avvelenate sulle proprie creature e loro vorrebbero fare da scudo, ma non è né giusto né possibile.
Mentre vedono le loro figlie crescere come germogli, con il nerbo e la linfa che le percorre, e sentono di volere essere loro discretamente accanto, e concretizzano che pochi saranno i mesi o gli anni prima che spicchino il volo e tutto cambi ancora.
Mentre ricevono sotto la porta del bagno un foglietto con scritto "help me" come richiesta di un aiuto apparentemente banale (un compito non finito, la sensazione di non capire un paragrafo, la paura di non farcela...), ma che nasconde un bisogno di aiuto profondo, un senso di inadeguatezza che vorrebbero colmare, ma che a volte è il loro; un domandarsi "perché" di fronte a molte cose dell'esistenza a cui non sanno dare risposta.
Così, chiuse nel bagno ad asciugarsi, con quel biglietto tra le mani, le supermamme ripensano a quella spada e a quella Donna e si ricordano che custodiva tutto dentro di sé, con forza e abbandono.
E, uscite di là, non fanno altro che abbracciare, e rincuorare, come possono. Essendoci.
Essendoci!... Essere lì, presenti, pronte ad accogliere quello che una supermamma, anche se timorosa di sbagliare, può e sa dare ��
RispondiElimina