Lungi dal voler fare riflessioni economiche sull'uscita del mondo dalla crisi, come in tanti continuamente fanno, le supermamme invece pensano che l'essere "in ripresa" sia la condizione che si augurano pensando al nuovo anno.
Certamente tutte avranno provato quella sensazione elettrizzante e rinvigorente capace di far sentire che le cose possono andare per il verso giusto, ed è proprio quella che desiderano sentire dentro di sè.
Come la prima volta che si riesce a fare una gita fuori porta dopo che sono nati i pargoletti, e si vede che non solo è possibile, ma pure divertente scoprire le cose anche attraverso i loro tempi e i loro occhi.
O come quando si cambia lavoro, e a prevalere sul disorientamento e i timori intervengono l'entusiasmo e la voglia di novità.
O come quando ci si riprende lentamente da una lunga convalescenza, e ci si fa la doccia, e i capelli tornano lisci e profumati.
O dopo un intervento chirurgico in cui giorno dopo giorno si fanno progressi, ci si riappriopria del proprio corpo e si riassapora la normalità di gesti come andare in bicicletta, guidare, andare al mercato e portare le sporte fin dentro casa.
O come appena sposate quando quasi sembrava un gioco quel prendersi cura reciproco e della casa e dei propri sogni.
Oppure la sensazione di quando si cerca una nuova casa, e la si trova, e la si pensa nei dettagli e nonostante lo sfinimento del trasloco, si desidera mettere a posto le cose e rendere proprie quelle mura appena imbiancate.
O del primo giorno di un viaggio, in cui la stanchezza del lavoro appena lasciato pesa ancora, ma rafforza il senso di libertà di partire per strade nuove, o vecchie, o magari anche sbagliate, ma con la gioia di scoprire, di cambiare aria e pensieri, di guardare con un pizzico di spensieratezza l'esistenza.
Ecco, così vorrebbero fosse il loro nuovo anno, lontano dalle paludi della rassegnazione, dell'accidia, dell'ipocrisia e del malumore. In molti cercheranno di convincerle che non vale la pena darsi da fare, ma la voglia di sentirsi così "in ripresa" è già un punto di partenza.
Certamente tutte avranno provato quella sensazione elettrizzante e rinvigorente capace di far sentire che le cose possono andare per il verso giusto, ed è proprio quella che desiderano sentire dentro di sè.
Come la prima volta che si riesce a fare una gita fuori porta dopo che sono nati i pargoletti, e si vede che non solo è possibile, ma pure divertente scoprire le cose anche attraverso i loro tempi e i loro occhi.
O come quando si cambia lavoro, e a prevalere sul disorientamento e i timori intervengono l'entusiasmo e la voglia di novità.
O come quando ci si riprende lentamente da una lunga convalescenza, e ci si fa la doccia, e i capelli tornano lisci e profumati.
O dopo un intervento chirurgico in cui giorno dopo giorno si fanno progressi, ci si riappriopria del proprio corpo e si riassapora la normalità di gesti come andare in bicicletta, guidare, andare al mercato e portare le sporte fin dentro casa.
O come appena sposate quando quasi sembrava un gioco quel prendersi cura reciproco e della casa e dei propri sogni.
Oppure la sensazione di quando si cerca una nuova casa, e la si trova, e la si pensa nei dettagli e nonostante lo sfinimento del trasloco, si desidera mettere a posto le cose e rendere proprie quelle mura appena imbiancate.
O del primo giorno di un viaggio, in cui la stanchezza del lavoro appena lasciato pesa ancora, ma rafforza il senso di libertà di partire per strade nuove, o vecchie, o magari anche sbagliate, ma con la gioia di scoprire, di cambiare aria e pensieri, di guardare con un pizzico di spensieratezza l'esistenza.
Ecco, così vorrebbero fosse il loro nuovo anno, lontano dalle paludi della rassegnazione, dell'accidia, dell'ipocrisia e del malumore. In molti cercheranno di convincerle che non vale la pena darsi da fare, ma la voglia di sentirsi così "in ripresa" è già un punto di partenza.
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